Il Mostro Inviato tra le colline di Villamagna (e anche bevi)

Il vostro Mostro Inviato ha partecipato all’evento “Pedalar m’è dolce in questa valle” organizzato dall’infaticabile ASD MTB’s (sic!) Friends Abruzzo di Montesilvano. Una pedalata in mezzo alle colline del chietino con rinfresco finale presso l’azienda agricola Valle Martello di Villamagna.

Mezzogiorno e oltre di fuoco

Il punto di raccolta per i bikers è al parcheggio della Coop di Montesilvano. Questo luogo ha la caratteristica di essere infuocato in qualsiasi periodo dell’anno in quanto privo di qualsiasi oggetto che faccia ombra e dotato di asfalto a cedimento incrementale di calore. In realtà ci sarebbero gli alberi della Nazionale Adriatica lì vicino, ma alle due del pomeriggio proiettano la loro ombra in un posto inutile, cioè in mezzo alla carreggiata. Meglio arrostiti ma vivi che freschi ma arrotati. All’ora stabilita (ore 14.00) per il raduno dei partecipanti al fine di ottimizzare i trasporti di bici e persone, il termometro segna +34 °C. Temperatura percepita: terzo cerchio dantesco. Dall’asfalto rovente un miraggio raffigurante Cerbero e il girone dei golosi appare e scompare davanti a noi, ma non ci facciamo condizionare. Il biker Fabrizio fa notare che “con il fresco sono capaci tutti” (ad andare in bicicletta) e in più rafforza la sua affermazione con l’adagio popolare “dove c’è gusto, non c’è perdenza”. Senza dubbio. Ma quando ho esternato in famiglia questo mio intento di partecipare alla gita, il prode G. non ha proferito parola ma ha lanciato uno sguardo che dimostrava tutto il suo disappunto, giusto per usare un leggero understatement. E infatti lui è rimasto ad arrostire a casa.

Una volta definiti gli equipaggi, il Mostro Inviato sale sul Fiat Qubo carico di bici e rigorosamente privo di aria condizionata – magari ci dovesse fare male lo sbalzo termico – e in colonna ordinata con le altre auto ci avviamo verso il ridente abitato di Villamagna, zona particolarmente vocata alla coltivazione della vigna. C’è da dire che, sì, d’accordo che dove c’è gusto eccetera eccetera ma un incentivo c’è, mica ci piace soffrire così, a vuoto: alla fine del percorso di circa 32 km, ci sarà un aperitivo cenato organizzato dall’azienda agricola Valle Martello. In auto il termometro segna +36 °C, la temperatura percepita equivale all’incirca a quella del sesto cerchio dantesco. Lungo la strada, il fantasma di Farinata degli Uberti e di tutti gli epicurei, dai loro sepolcri infuocati, ci lanciano occhiate di commiserazione. Dopo un breve viaggio raggiungiamo il punto di partenza dell’escursione in MTB, l’aia dell’Azienda Agricola dove la temperatura si aggira intorno ai +38 °C e quella percepita pari al nono cerchio dell’Inferno: tra le rotoballe e il trattore parcheggiato vicino ho avuto una visione del conte Ugolino della Gherardesca che invece di morire d’inedia, schioppa di caldo e fa scrivere a Dante la famosa frase “più che ‘l dolor, potè la caldazza“. Ma è stato un attimo: per fortuna un refolo di aria fresca porta via il miraggio e porta un po’ di refrigerio. Dopo le giuste raccomandazioni del Presidente dell’ASD MTB Friends Abruzzo, con indosso le divise nuove di pacca, saliamo in sella e si parte!

Gruppone (ancora sobrio) alla partenza da Valle Martello con mascotte felina in passerella

Di là dal fiume (Foro) e tra gli alberi

Alla fine il Diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge, tanto per mantenere la metafora infernale. Le sponde del fiume Foro sono ombreggiate e relativamente fresche e i numerosi guadi che abbiamo attraversato hanno provveduto a rinfrescare gli arti inferiori. La prima parte del percorso, nonostante il caldo, è stata piacevole, in quanto pianeggiante e ricca di pediluvi. Il gruppone – una quindicina di biker tra bici muscolari e ahimé elettriche – si sposta in grande letizia di cuore tra frizzi e lazzi, battute e buonumore, garbati sperculamenti reciproci. Il Mostro Inviato, che è una new entry in questo gruppo, dagli scambi di battute, comincia a farsi un’idea di ogni singolo partecipante: il grimpeur, il passista, il discesista, lo sfiatato, il super allenato, il simpaticone, il tranquillo. Una varia umanità accomunata dall’amore per le due ruote. Che bello. Dopo circa un’ora e mezza di pedalata piana, si comincia a trovare qualche salitina. Nel frattempo il termometro scende di qualche grado, le visioni dantesche si diradano per lasciare spazio alla campagna circostante: dolci pendii ricoperti di vigneti, verdi vallate e ogni tanto, qualche gruppetto di case. L’occhio si posa sulla bellezza del paesaggio, forse non perfetto come quello toscano ma per certi versi, più “verace”. Salitelle e discese si susseguono in mezzo al verde, sfioriamo il ridente abitato di Bucchianico, una breve sosta e poi giù a rotta di collo per la discesa asfaltata.

Chiare, fresche dolci acque (foto di Sergio Andrés Rossi Martínez)

La confraternita dell’uva (e del pane e pomodoro)

A circa due terzi del percorso, in the middle of nowhere, in piena campagna, ci aspetta una gradita sorpresa: un robusto ristoro a base di pane, olio, pomodoro e vinello bello fresco, gentilmente offerto da Anna, una cara amica del biker Massimo. Siamo rimasti tutti senza parole per la gentilezza del gesto, per la bontà e per l’abbondanza dei cibi offerti, per la calorosa accoglienza. Proprio vero che in Abruzzo non si sta mai senza mangiare per più di due ore consecutive. La nostra anfitriona però rideva sotto i baffi, mentre mesceva con prodigalità quel vinello leggero (ma traditore). Avremmo scoperto a breve che ci aspettava una salita così ripida e sconnessa nel fondo che si faceva fatica anche a spingere la bici a mano. In più dopo aver mangiato e bevuto, lascio immaginare in che stato siamo arrivati alla sommità della salita. Ma chissenefrega, dove c’è gusto non c’è perdenza (aridaje) e dopo aver ripreso fiato e aver svaporato tutto l’alcol ingerito, via a tutta velocità per l’ultimo tratto, fino al belvedere del paese di Villamagna, impavesato per la festa del patrono (o patrona?) Santa Margherita. Immancabile foto di rito e poi via a pallettone in discesa verso il punto di arrivo, la fattoria Valle Martello.

Paradise Found

Alla fattoria ci aspetta il gruppo di amici e familiari che ha trascorso il pomeriggio in visita alla cantina e alle coltivazioni circostanti. La vista delle tavole imbandite già da sola funziona da integratore, in previsione di quello che, a breve, ci sarà sopra. Nel frattempo l’aria si è rinfrescata e dall’atmosfera di Inferno dantesco siamo passati direttamente al fresco cantina (è proprio il caso di dirlo!) del Paradiso, saltando a piè pari il Purgatorio. Temperatura percepita uguale a quella del VII cielo dantesco: aria fresca, paesaggio circostante verdeggiante, disponibilità con plafond illimitato di tutta la gamma di vini della fattoria Masci e un robusto aperitivo che ha decisamente sconfinato nella cena vera e propria: salumi e formaggi, insalata di orzo e verdure, frittate quante ne vuoi, pane ond’ (quello non manca mai), frutta e ottimo vino. A coronamento di questo rinfresco gustoso e consistente, doppio dessert per festeggiare il compleanno del titolare dell’azienda. What else? ma George Clooney scànzete proprio!

Una giornata da incorniciare grazie all’impegno degli esploratori dell’ASD MTB Friends che hanno disegnato il percorso, alla buona compagnia di nuovi amici di pedale, all’ospitalità abruzzese, alla professionalità dell’azienda agricola Valle Martello ma soprattutto alla bellezza di questi luoghi, che sanno conquistare gli occhi e anche il cuore. W l’Abruzzo!

Una risposta a "Il Mostro Inviato tra le colline di Villamagna (e anche bevi)"

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  1. Noto con piacere che tieni alta la componente femminile del gruppo (esageratamente di genere m.) e la venetità (se dise cussì?) per tasso alcolico.
    E comunque hai fatto bene a non indossare la maglia nuova di pacca: con quel colore grigio-asfalto avresti rischiato di scioglierti fin dal piazzale di partenza.
    Complimendi per la forza dei tuoi polpacci! ti lovvo, lo sai
    ale

    "Mi piace"

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