Sanremo di noi telepeones

Cari venticinque lettori, emergo dal mio letargo – cazzarola, l’ultimo post è addirittura di agosto 2023 – per proporvi IL RIASSUNTONE dell’evento che come ogni anno, tutti dicono di non guardare ma poi alla fine un’occhiata ce la buttano un po’ tutti, ovvero Sanremo.

Riassuntone che non è nemmeno opera mia, ma della penna scoppiettante di Paola Antonelli, mia ormai ex collega e sempre super appassionata di musica, la quale, con encomiabile zelo, non solo ha visto tutte e cinque le serate del Festival ma ha anche stilato gli ormai leggendari resoconti a orari improponibili. Paola Santa Subito. Dai che si va.

Martedì 6 febbraio – prima serata: “è passato un anno e siamo qua sotto i fari di questa realtà”

Si testa la tenuta dell’audience già dalla prima sera: canteranno tutti e trenta i cantanti. TUTTI E TRENTA. Praticamente quando l’ultimo finisce il pezzo, il primo è già in tournée (cit. Fiorello)

Per sommi capi (saranno anche sommi ma sono tanti lo stesso):

  • parte la kermesse con una di Mare Fuori, poi Sangiovanni cosplay di Madame, poi Fiorella Mannoia in abito da sposa che fa innamorare tutti;
  • parentesi Ibrahimovic così, perché stavamo già facendo cantare tutti, ecche è! e poi non ce la vuoi mettere una botta di nostalgia interista?
  • i temutissimi (?) Lasad cantano una canzone che potrebbe essere presto un remix con Giorgio Vanni. Fivelandia, ma con la cresta – però portano un messaggio importante;
  • si esibisce Irama con “tu no”, a conclusione Amadeus: “tutte le canzoni da domani verranno suonate in radio…Tu no!” sì ma nemmeno a fare così, poverello;
  • Bravissimo Paolo Kessisoglu…ah ma è Ghali! per ora non va oltre il 6
  • Fiorello sarà co-conduttore alla finale…TU CREDI. TUTTI CI ABBIAMO CREDUTO e invece (come sempre piuttosto cringe);
  • Negramaro, sempre meglio il vino;
  • Annalisa, UUUUUH AAAH, coerente con se stessa e quello che ci si aspettava;
  • Mammut’a mammeta 🫣 ha qualcosa che non va nell’aspetto, sarà anemia? Comunque convincente
  • Subito dopo tuta gold di Mahmood, Lazza si presenta in tuta black;
  • Diodato. La cumbia della noia…ah no quella è dopo. Ora: Levante, devi dirci come. Ma serio. Per carità di Dio. Vincitore nella categoria Giovani Vecchi (cit. quell’altro che odio, TommasoParadiso)
  • a questo punto parte un mischione di ricordi, oggettivamente impossibile tenere traccia di tutto. Ah i bei tempi in cui nei riassuntoni trovava spazio anche l’attenzione agli abiti cercando un dress code segreto, ma con 30 outfit come si fa dai su…
  • tornando a noi: Loredana, sempre con la tua misteriosa borsetta, sempre con gambe incredibili, noi sempre tuoi figli;
  • Geolier – noi tifiamo Napoli tiè! (cit.)
  • Alessandra Amoroso, boh. La cumbia della noia…ah no quella è dopo;
  • The Kolors: un ragazzo una ragazza, mia madre, Lucia, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
  • Angelina Mango: sinuosa, la cumbia della noia la cumbia della noia. Da tenere sott’occhio;
  • Il Volo: la cumbia della noia…ah no era prima;
  • Big Mama: molti cuori per lei
  • Ricchi e Poveri: che pazzerelli. I giovani dicono che è un “boppone”. Sogno un po’ di vederli all’Eurovision
  • Emma Marrone: non lo so, ma stava vestita molto bene;
  • Mr. Rain: due altalene canta, due altalene c’ha sul palco. Filologico;
  • Gazzelle Gallagher: da risentire, pure lui in tuta black;
  • Dargen D’Amico: si espone, ok. Ma la canzone non la ricordo;
  • Rose Villain: non lo so, mi pareva bella ma non so più niente;
  • Santi Francesi: boh ricordo atmosfere new wave, mi ricordano gli Wham, mi pare che mi siano piaciuti;
  • Fred De Palma: copia La genesi del tuo colore di Irama, teso non è che siccome lui aveva cantato in smartworking causa quarantena tu puoi rifarla uguale eh
  • Amuninni (il nome vero non lo ricordo): non so/non ricordo;
  • Alfa: non so/non ricordo. Però aveva la varicella tatuata sulle braccia, questo lo ricordo. Che bella idea
  • Il tre: non canta alle tre (ma alle due meno dieci). Comunque fisicamente è Irama ordinato su Wish, come quando a scuola ti passavano il compito e ti dicevano “però cambia un po’ le parole senno si capisce che hai copiato”
    … comunque davvero ingiusto, a parte tutto, far cantare la gente dalle 00.30 alle 01.45 un brano inedito.
    A notte inoltrata o meglio a mattina presto mi sono resa conto di aver ho completamente saltato Renga Nek . Qualcosa vorrà pur dire!

Mercoledì 7 febbraio – seconda serata: i presentatori matrioska

Amadeus, ormai in preda a un delirio da presentatore, si è fatto venire l’ideona di far presentare i cantanti ai cantanti: 15 cantano, gli altri 15 li presentano! Peccato che presentare ci sia già lui (eh vabbé) ma anche la co-conduttrice Giorgia. Così, giusto per allungare un po’ il brodo delle presentazioni – casomai finisse troppo presto ‘sta serata – c’è il bravo presentatore (cit.) che presenta la co-conduttrice che presenta il cantante che presenta che presenta il cantante che canta … che al mercato mio padre comprò (cit.).

E con questi presupposti si apre la seconda serata. In realtà l’idea del cantante presentatore funzionava pure, era bello vederli supportarsi tra di loro, ma appunto c’era già Giorgia, che poi è pure tanto simpatica e sa stare benissimo sul palco. Come diceva Enrico Ruggeri, Mi-mi-mi-misteroo! Pochi guizzi particolari stasera, ma sicuramente le canzoni si sono fatte ascoltare e scoprire di più. In salita a Parsifal Paola Top 15: Dargen, Annalisa, Irama.
Sapete che c’è, stasera diamo spazio a un po’ di outfit, va: possibili nomi per il look lunare di Dargen: “iovengodallaluna (cit. Caparezza – affinità di tematiche tra l’altro), “The dark side of Dargen”, i Lasad conquistano, senza cresta ma con giacca; Mahmood (che ha scoperto la terra per il viso) con spalla scoperta mooolto hot; BigMama, io l’ho notato che hai omaggiato tantissimo le drag queen. I peggiori vestiti: Renga Nek in tentativo pessimo di emulare Colapesce e Dimartino, ma con marrone e verde petrolio invece di azzurro e rosa. Io boh. Pure Emma Marrone ha fatto un passo indietro rispetto a ieri, non ti disunire Emma. Ginoble de Il Volo in versione cosplay di Aladdin quando faceva il Principe Alì, ma anche un po’ Hugh Hefner di Playboy. Se la sente proprio.
Intanto Fiorella Mannoia con gli occhiali, porta SCIOLIER in presidenza. Ma quello ribalta la situazione e diventa primo in classifica. Un paese intero in modalità cringe per John Travolta costretto a fare il ballo del qua qua. E c’è ancora chi si chiede perché Sinner non abbia accettato l’invito. Vabbè in generale un po’ di ospiti qua e la, minuti donati a “Romagna mia Romagna in fiore” e che non torneranno più, compensati però dal prezioso ritorno di Giovanni Allevi, canzoni le stesse di ieri, tutto fila liscio, io non ho nient’altro da dire anche perché l’unica cosa che ho in mente adesso è: cinque cellulari nella tuta gold, chiamami non risponderò TU TU!

Il momento più basso di Sanremo 2024 e forse della TV italiana.
John Travolta balla la “qua qua dance”

Giovedì 8 febbraio – terza serata: si scavalla ma che fatica

Questa volta parto dalla fine, perché intorno all’una di notte sono passata dal fare i “canestri” sul divano ad improvviso entusiasmo in due secondi netti, grazie a Sangiovanni e La Sad che hanno finalmente deciso di ripagare la fiducia che ho gentilmente loro concesso nel Fantasanremo. Pure il bonus Pelù con furto di borsetta! Ma poco dopo esce per la seconda volta nella serata Gianni Morandi per cantare “Apri tutte le porte” dopo due anni e ho faticato molto per non alterarmi e perdere di nuovo la testa come spesso mi è accaduto questa sera, ne elenco i non richiesti motivi:

  • percezione di lentezza e fatica nei tempi dello spettacolo;
  • Teresa Mannino che non mi ha fatto ridere;
  • malus incoerenza: co-conduttrice fa un monologo dopo che era stato detto in tutti i luoghi e in tutti i laghi che non li avrebbero fatti. -100 punti;
  • il tre che non ha il codice 03;
  • Bresh che canta stasera ma torna pure domani per le cover, questa cosa mi fa andare ai matti
  • l’outfit tutto sbagliato di Diodato;
  • il riproporre in continuazione canzoni o conduttori delle passate 5 stagioni;
  • Fiorello;
  • la risata per niente forzata di Amadeus quando Russel Crowe ha nominato il ballo del qua qua.

Direi che bastano, oooh ecco espettorare tutto il malumore a raffica mi ha fatto sentire molto molto meglio. Fatelo anche voi. Si nota che i cantanti hanno iniziato a sciogliersi, e questo può ribaltare tutti i giochi in vista della serata cover di domani, dove sono ancora più sbragati (di solito).
Ah piccolo dettaglio le canzoni, non ci sono variazioni nella Parsifal Paola top 30, confermo Mahmood, Annalisa, Dargen, Irama, Rose Villain, Santi Francesi e Lasad come miei prediletti, toh al massimo ho ancora sentimenti contrastanti per Angelina Mango (mi piace ma non è il mio genere), Loredana Bertè e Gazzelle (a volte mi piacciono, altre non mi prendono). Vabbé, stasera ho in loop “click boom”, però con il testo de “la brum del 👨🏻‍💼 ha un pss nella 🛞”, accompagnata dalla GIF di Amadeus che balla.
Del resto la terza serata, proprio come il mercoledì, è quella da scavallare, ora si va in discesa!

Il momento più alto dell’edizione 2024. Angelina Mango canta “La rondine” e ci straccia il cuore

Venerdì 9 febbraio – quarta serata: serata cover con copertina

Frittatona di cipolle, famigliare di Peroni gelata e rutto libero: siamo pronti per la chaotic energy della serata delle cover! Plot twist in agguato, però: è finita che siamo rimasti estasiati dagli arrangiamenti, ci siamo incantati, emozionati e divertiti. Del resto era difficile replicare l’assoluto delirio dello scorso anno, ne è dunque conseguita una bella serata scorrevole.
Quasi tutti hanno scelto la strada dell’omaggio vero e proprio, spesso dell’autore originale presente. In altri casi si sono presi un po’ di licenze.
E quindi, cosa portiamo a casa di questa serata:

  • a mio parere un sottovalutatissimo Ghali, che zitto zitto cacchio cacchio incarna l’eleganza non solo nell’abito, ma anche nel dare un senso tutto nuovo al cutugnesco Italiano vero. L’avesse fatta qualcun altro sarebbe finita in una caciara autoreferenziale, ma cantata da uno come lui, con la sua storia personale, ha assunto tinte e sfumature di peso. Sì, Ghali è italiano vero, e infatti quando gli dicono “a casa” risponde “sono già qua”;
  • ben due malus causati da interruzione di esibizione per problemi tecnici, forse mai successo;
  • il maestro Melozzi che trasforma la bacchetta in un arrosticino;
  • la beatitudine che ci hanno donato i Santi Francesi (sono ormai convertita al loro culto) e Skin con Hallelujah (quanto misticismo), io mi chiedo come siano entrati in contatto ma sciabbenedett chi ha fatto in modo che succedesse;
  • Chiara di Paola e Chiara ha comprato il sorriso falso per 1 euro alla Piccol e lo sfoggia fisso, mentre intanto intasca. Stile di vita;
  • se quest’anno c’è stata la cover de Il cerchio della vita, il prossimo anno sogno che qualcuno porti “ho tante noci di cocco splendide, ti ti ti ti ti, in fila per tre per tre per tre, grandi, grosse, anche più grandi di te!”
  • da quando su quel palco è apparso Giovanni Truppi, ogni anno arriva qualcuno a rievocarne lo spirito, stasera tale Venerus (duettante di Loredana) che giuro, appena l’ho visto ho avuto un trasalimento come quando vedi un fantasma, anche se un fantasma in canottiera fa molto cheap;
  • SCOOP: sembrerebbe da fonti autorevoli che il contenuto della borsetta di Loredana sia… il microfono;
  • torna la “pantomima Cocciante”, ovvero i suoi tentativi di apparire più alto facendosi inquadrare solo una volta seduto al pianoforte (c’è un video della Gialappas su YouTube che spiega tutto)…poi però si mette vicino ad Amadeus ed è subito Bilbo Baggins della Contea;
  • il palco si avvia intanto ad essere riconvertito in succursale di Carpisa. Tra ieri e oggi tre furti di borsette, e manca domani;
  • ma soprattutto dopo 27 anni sono tornati i Jalisse. In più stasera Morgan ha detto che vorrebbe risalire sul palco con Bugo. Questa catena di eventi può potenzialmente portare a una nuova era per il mondo;
  • viviamo in un mondo in cui gli Eiffel 65 e Mary che cammina sui sentieri più scuri hanno assunto quell’alone vintage quasi nostalgico, e non più di martellamento di…
  • bello rivedere sul palco Gigi D’Agostino, anche lui parte di uno strano cortocircuito per cui un attimo prima sei un sottofondo dell’ingresso di un comico di Zelig, e l’attimo dopo “mamma mia che pezzone storico questo comunque”. Parlo di The riddle, mentre io sono orgogliosa stan account di I’ll fly with you (trance mix) dal 2001.
  • Comunque mi è successa una cosa: quando vedevo i cantanti sul palco avevo voglia di sentire le canzoni in gara più delle cover, segno che continuano a crescere molto.
    Non parlo del vincitore della serata di stasera perché sono una signora, ma dentro di me c’è Richard Benson che urla “ultimiiiii schifosiiiii” in loop.

10 febbraio quinta e ultima serata: Am-addio speriamo per sempre

Quando arriva la finale ti sembra sempre che sia accaduto tutto troppo in fretta, le canzoni che il primo giorno non avevi inquadrato ormai le canti e le balli, inizi a capire che le ipotesi podio si fanno concrete e che non c’è più spazio per colpi di scena (tranne casi eccezionali – che, spoiler, questa volta non ci sono).
La busta con la classifica finale arriva e, pur immaginando bene come finirà, l’ansietta ti viene comunque.
In questo caso poi è proprio la fine di un ciclo, di un’era. Finiscono cinque anni in cui il Festival è stato oggettivamente rivoluzionato, passando da una bolla fuori dal tempo in cui si guardava agli ultimi in classifica per individuare le tendenze contemporanee, ad oggi che “la canzone sanremese” non esiste praticamente più, dalla prevalenza dei cosiddetti “dinosauri” alla riduzione a quota minimale, da liturgie rigide e formali, a uno show atteso dai giovani.
Quindi bisogna ringraziare Amadeus e il lavoro che ha fatto, soprattutto per aver riportato al centro il più possibile la musica – e non i superospiti o cose simili. In questo periodo sono usciti pezzi molto forti, e le vittorie sono state per lo più tutte meritate. Certo non c’è rosa senza spine, e forse la vera spina è stata quest’ultima edizione che ha mancato di qualcosa. Credo che sia una stanchezza di fondo da entrambe le parti, da parte del Festival per aver voluto basarsi su schemi e idee già collaudate, non sforzandosi più di tanto, e da parte del pubblico che a questo punto chiede un ulteriore rinnovamento. Vedremo il prossimo anno! Ad ogni modo Amadè, trenta cantanti sono veramente troppi! Pensa che dieci anni fa erano esattamente la metà! (abbiamo controllato)
Però ormai siamo in ballo e allora:
Tormentone classico: quando quando quando quando quando piango anche se a volte mi nascondo…
Tormentone stracciacuore: ma tu no, tu no, tu nooooo! Mi sorrideviii cercavi un modo per proteggermiii …
Tormentone annoiato: … aaah è la cumbia della noia è la cumbia della noia…total!
Tormentone criptico: … cinque cellulari nella tuta gold baby non richiamerò. TU TU!
Tormentone puccioso: …un ragazzo incontra una ragazza, la notte poi non passa, la notte se ne va.
Insomma, per dire che è riuscito l’intento di mettere al centro la musica, al netto delle cose negative.
Resterà anche il festival di una figuraccia internazionale, di un tipo di comicità che ha ormai fatto il suo tempo e di cui non ci si vuole rassegnare (perché accettare che i tempi cambiano non è facile spesso), del ritorno dell’aperta contestazione come ai tempi del Tenore, Pupo e il Principe de ‘sto cetriolo (spero ricorderete che Emanuele Filiberto di Savoia ha fatto il testimonial per i Sottaceti Saclà).
Ma anche della sensibilità, della delicatezza, dello stile, di una vincitrice incredula che fa il gesto “ma che stai a dì” quando annunciano che sta per ricantare la sua canzone, vincitrice.
A me ora non resta che attendere i risultati del Fantasanremo, aggiornare la playlist di Sanremo personale e vedere come il destino di queste canzoni evolve nelle prossime settimane – come lo stesso Mengoni disse la prima sera.
Ah dimenticavo!

  • cosa c’era di difficile nel far cantare Tedua e Lazza due brani nella prima o ultima serata? Perché farli tornare due volte?
  • Lasad decidono di essere autodistruttivi con i punti del Fantasanremo proprio all’ultima sera
  • Sangiovanni Teatino che non arriva ultimo ma penultimo non corrisponde con la mia idea di giustizia
  • ricordate sempre che Fred de Palma può arrivare ultimo, ma Ultimo non potrà mai arrivare Fred de Palma
  • tutti gli uomini stasera hanno dimenticato di mettere qualcosa sotto le giacche… dovrebbero dimenticarsene più spesso
  • Roberto Bolle, tu sei illegale
  • Angelina Mango decide di vincere per recuperare il malus di essere caduta
  • il gran finale: Amadeus e Fiorello lasciano l’Ariston per sempre (see, credici…) in una carrozza bianca con cavalli, meme annunciati.

Al prossimo Sanremo manca un anno, ma per fortuna a interrompere il digiuno da kermesse musicale ci pensa l’Eurovision Song Contest, l’apoteosi del trash canoro, dove sguazziamo felici come papere in uno stagno. Appuntamento a Malmo dal 7 all’11 maggio!

4 risposte a "Sanremo di noi telepeones"

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  1. Oh chi si rivede, riassunti telegrafici alcuni azzeccati. Comunque , ben tornata . Non fare più queste pause così lunghe

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