Apocalypso P/E 2012 (e anche 2013, 2014…) – di Lorella Pomponio

Vivo in una città costiera, un luogo in cui la sindrome della “ruota del pavone” a tutti  i costi raggiunge l’apice nei mesi estivi. Il lungomare cittadino diventa una interminabile passerella per topette e topastre (s)vestite di tutto punto, maschietti giovani e diversamente giovani ma restaurati, palestrati e tatuaggiati e anche per una folta selva di personaggi che fluttuano nel limbo asex, bisex, omosex,  laqualsiasi-sex, basta che sia sex, possibilmente abbondante e senza pensieri. Una passeggiata lungo gli stabilimenti balneari di sera, anzi di notte – la movida inizia ben oltre la mezzanotte – è più istruttiva di un documentario di Quark sugli usi e costumi degli accoppiamenti umani, in cui il linguaggio non verbale si estrinseca in primo luogo sulla scelta dell’abbigliamento.

Io di moda ne capisco quanto un’ameba se ne intende di fisica quantistica, per cui lascio la tastiera a chi, di questo argomento, ne sa a pacchi, essendo un’addetta ai lavori. Lorella Pomponio è la creatrice del marchio Neropillo 

https://www.facebook.com/pages/Neropillo/580903158620677?fref=ts

che sforna capi di abbigliamento e accessori originali e ad alto contenuto creativo e qualitativo, in totale controtendenza all’omologazione tessile di cui siamo vittime da tempo.

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Lo ammetto, è piuttosto inquietante rileggere una propria nota scritta esattamente un anno fa e scoprire che sul tema in questione nulla, ma proprio nulla è cambiato. Dilagante crisi di idee o l’occhio (il mio) appannato e assuefatto che ormai tutto mescola e archivia pigro e disilluso? Intristita osservo il nuovo che in realtà è così riciclato da essere più vecchio del vecchio autentico, al quale va sempre un tributo di rispettosa riconoscenza. Mi irrita persino la parola “vintage” ormai. Che significa veramente VINTAGE? ancora una volta vecchio di qualità, ma pur sempre vecchio, e molto più spesso di quel che crediamo (e paghiamo) appunto, semplicemente FAKE. Questa è la pulsante insegnuccia luminosa che s’accende in me dopo il primo sguardo. Non che m’importi, per me il peplo unisexy (cit.) è perfetto per ogni stagione, ma resta l’indefinibile e un po’ dolorosa sensazione che la paresi politica, morale e quindi creativa, stia dando i suoi copiosi e insipidi frutti, come eterni saldi in vetrine rimediate e polverose, rigorosamente piene. Di nulla, naturalmente.

APOCALYPSO P/E 2012 (5 agosto 2012 alle ore 10.57)

L’estate è fatta per scoprirsi, per la vittoria del colore, per la luce prepotente del sole impietoso di giorno e per quelle strategiche dei locali di notte. Insomma via, fuori, all’aria! Bando alle riflessioni e all’intimità, arriverà l’autunno per quelle, e poi l’interminabile inverno coi suoi strascichi nella primavera. Hai voglia insomma, adesso FUORI! Guai a mostrare un pallore, piuttosto chimicamente autoabbronzati, ma bianchi no. E spazio ai look più arditi, estiva estensione del carnevale, che vedono per la P/E 2012, una chiara, inequivocabile ispirazione Maya, profezie annesse, tra punk semipatinati e cloni della Rettore, tutti in delirio a farsi le fotine con le lingue al vento e i piercing in bella vista. La parata di Apocalypto mi sembra un buon paragone ecco. Sicchè si può assistere a faticose migrazioni di improbabili trampolieri coperti (si fa per dire) da abiti, gioielli, unghie e pettinature creati, sembrerebbe, con l’unico scopo di rendere impossibili i naturali movimenti di un essere umano. A queste forme di masochismo motorio va aggiunta l’impossibilità di sedersi senza rischiare di esporre certi dettagli che, vai a capire perchè, nei video di Rihanna risultano sensuali al limite della perdita dei sensi, mentre nella realtà riportano alla mente le coreografie di certi balletti di paese in cui lo spirito velinico ha fatto scempio degli opportuni freni inibitori. Mi chiedo: è dunque questa la seduzione in programma per il 2012? Saranno forse i colpi di coda del puttanesimo promosso a rango di autostima? Nell’eterna, disperata lotta per la conquista di un partner sarà dunque l’abilità nell’incedere senza fracassarsi la faccia sul marciapiede della riviera o sul dancefloor più affollato e ambito della horror(cit)y a fare la differenza? E’ probabile, ci sono tutti i segnali, feromoni più o meno rilevabili ad occhio nudo negli sguardi studiati, nelle pose da videoclip con schiene nude, sise capoline, glutei irrequieti nei loro fili interdentali. Semiconsapevoli rievocatori degli anni ’80 e di tutti i loro orrori sdoganati sotto la voce “tendenza”, gli artisti del circo maya avanzano nel caldo afoso di una fine del mondo che coincide con le ferie aziendali, tra esplosioni di fluo e fucsia, blu elettrici e abuso di strass, mentre il colpo di grazia arriva da una colonna sonora col peggio del peggio di anni che pure hanno visto nascere pezzi di una bellezza struggente, roba da tagliarsi le vene con un vinile dei Cocteau Twins, non certo con le lamette della Rettore.

7 risposte a "Apocalypso P/E 2012 (e anche 2013, 2014…) – di Lorella Pomponio"

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  1. Rimpianti? Certo non per il Budello di Alassio, strapieno d’estate, o per i bagni a Riccione. Un po’ di rimpianto sì. Forse perché, negli anni Ottanta (c’era ancora la Milano da bere, per poi vomitare subito dopo), facevo ancora il turista per tutta la Val Padana. Rimpianti per Radio Monte Stella, per le corse in macchina di pomeriggio, fino a Sirmione per prendere il gelato (ma non costava niente la benzina in quegli anni?), per il gusto di vedere, di provare, che ora se n’è andato.

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  2. rimango sempre stupito delle tue capacità letterarie! ardite,argute,ironiche,sarcastiche!! pronto ad un confronto! sempre! grazie lorella neropilla!

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