Borsa lettori 2019

Da un po’ di tempo il bollettino della borsa lettori manca su VV, ma il motivo non è la mancanza di letture, piuttosto la mancanza di letture buone. L’inizio dell’anno scorso era stato caratterizzato da una mitragliata di boiate che mi era passata la voglia di parlarne. Poi nel corso dell’anno la situazione si è raddrizzata, per fortuna, e comunque ogni tanto bisogna anche leggere cose brutte, così poi si apprezzano di più quelle belle veramente. Ecco una selezione del meglio e del peggio: dal caffè di cicoria al caffè del Pedrocchi passando attraverso una serie di bevande di sapori intermedi.

Ciofeche illeggibili (the worst of)

Quando queste porcherie sono scritte da autori che ho amato tantissimo, tipo Isabel Allende, il dolore è proprio tanto. Come ben sanno i fan della scrittrice cilena, la Allende inizia a scrivere i suoi libri sempre in una data precisa. L’otto gennaio c’è ogni anno, ma le vorrei dire che non è obbligatorio scrivere un libro ogni anno, specialmente quando le idee sono poche e ben confuse. Oltre l’inverno (traduzione di Elena Liverani, Feltrinelli, € 18,50 cartaceo, € 6,99 ebook) è un libro inutile, con una trama debole – dovrebbe essere un thriller ma non ce la fa – i personaggi stereotipati e l’ambientazione lontana anni luce dalla solita baraonda colorata e imprevedibile cui Isabelita ci ha abituato. Qualità del caffè in abbinamento: caffè americano lungo con saccarina.

Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli, € 17,00 – € 9,99) ha vinto il Campiello nel 2018. Resta un mistero come abbia fatto perché questo romanzo, che ha uno spunto veramente originale e notevole, raggiunge le vette narrative dei pensierini di seconda media. Le assaggiatrici del titolo sono delle disgraziate che assaggiano i pasti di Hitler due ore prima di lui, per evitargli avvelenamenti. Da dire e da intrecciare le storie ci sarebbe molto, ma i personaggi sono appena abbozzati (e male), la trama inesistente e tutto scorre in un piattume veramente imbarazzante. Qualità del caffè in abbinamento: sciacquatura di piatti.

Altra delusione viene da Andrea Vitali, di solito garanzia di divertimento o comunque, di scrittura scorrevole e gradevole. Documenti, prego (Einaudi Stile Libero Big, € 13,00 -€ 7,99) racconta un incubo vissuto da un uomo qualunque, ma l’incubo lo vivono i lettori tra pagine di descrizioni piatte, monotone e un po’ pesanti. Qualità del caffè in abbinamento: caffè d’orzo del discount senza zucchero.

Altre tristi letture sono state Accendimi di Marco Presta, abbandonato per eccesso di tristezza, Le otto montagne di Paolo Cognetti, inconsistente e prevedibile, Sara al tramonto di Maurizio De Giovanni. Dopo questa raffica di ciofeche, per fortuna è arrivata la riscossa.

Da meditazione

Oltre ai romanzi, nel 2019 ho letto anche qualche libro di crescita personale, come ad esempio Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori (BUR Rizzoli, € 15 – € 8,99) un volumetto agile che da tantissimi spunti pratici e concreti per ottimizzare la risorsa più importante che abbiamo a disposizione. Bevanda di accompagnamento: cioccolata calda in tazza.

Un altro libro che mi ha quasi commosso è stato Volevo solo pedalare di Alex Zanardi (BUR Rizzoli, € 13 – € 7,99). La storia di Zanardi è nota, però raccontata da lui con autoironia, basso profilo e semplicità è una lezione di vita e di positività. Dopo la lettura, la frase magica “Ancora cinque secondi” è diventato il mio mantra. Lettura consigliatissima. Bevanda da abbinare: caffè al ginseng o un bel guaranito.

Meno interessante e poco sistematico 21 giorni per rinascere di Berrino, Lumera e Mariani (Mondadori, € 20 – € 7,99) un ammasso di informazioni o troppo specifiche o troppo generiche per un percorso che invece dovrebbe essere semplice e di facile accesso. Decisamente no. Bevanda da abbinare: una bel bibitone a base di gialappa.

Bene ma non benissimo

La versione di Fenoglio di Gianrico Carofiglio (Einaudi, € 16,50 – € 9,99) è un bel libro, però convince poco. Un po’ troppo didascalico, troppo lezioncina preconfezionata e con poca anzi pochissima tensione narrativa. Si legge con facilità, ma alla fine si ha la sensazione che manchi qualcosa. Dodici rose a Settembre (Sellerio, € 14 – € 9,99) invece, di roba dentro, ne ha fin troppa. Maurizio De Giovanni sembra voler dimenticare la sua vena lirica che tanto abbiamo apprezzato nei libri di Ricciardi, per scatenarsi in una sarabanda lessicale colorata e caciarona. Ecco, va bene, ma troppo. Troppi aggettivi, troppe descrizioni, troppo colore. Troppo tutto. Verso la metà del libro i toni riprendono un andamento più normale, seppur sempre sopra le righe, ma perlomeno su livelli accettabili. Sicuramente Gelsomina Settembre e il suo “problema numero uno” diventeranno i beniamini dei fan disoccupati di Ricciardi e Domenico “chiamami Mimmo” Gammardella un archetipo di bellezza & tontonaggine.

L’isola sotto il mare (traduzione di Elena Liverani, Feltrinelli € 10 – € 6,99) mi ha parzialmente riappacificato con la Allende, che qui ritrova il passo e il ritmo suoi tipici. Una lettura gradevole e scoppiettante, come siamo abituati. Però, dopo tante storie lette, come apri il libro sai già quello che ti aspetta: una storia di riscatto, il patriarca stronzo, la puttana di buon cuore, l’amore contrastato e tutto il corredo di personaggi secondari (il medico, la curandera, il militare, il rivoluzionario). I libri della Allende sono diventati come il film di Woody Allen, che ne sforna a nastro, a uso e consumo dei fan. Adesso la aspetto al varco con Lungo petalo di mare, che so già che mi piacerà, perché poi alla fine l’incanto della sua scrittura conquista sempre.

Aurora consiglia Anni lenti di Fernando Aramburu

Dulcis in fundo

Le famiglie allargate, sgangherate ma pur sempre punto di riferimento sono l’argomento preferito di Lorenzo Marone, che in Tutto sarà perfetto (TEA € 16,50 – € 9,99) e La tristezza ha il sonno leggero (TEA € 16,90 – € 9,99) racconta la bellezza degli affetti, anche se sono imperfetti e dai contorni confusi. Sono letture apparentemente scanzonate che in realtà trasmettono messaggi profondi e universali, con lo stratagemma della leggerezza e dell’ironia. Un autore che ha mantenuto le promesse scoppiettanti del suo esordio, La tentazione di essere felici. Non dico altro se non di leggerlo assolutamente. Bevanda da abbinare: caffè di miscela superiore, preparato con la napoletana, ovviamente.

Stefania Bertola e il suo Romanzo rosa (Einaudi, € 13,00 – € 6,99) ha allietato il finale di 2019 partito così scarso. Solo chi conosce bene un argomento è in grado di farne la parodia in modo intelligente e arguto e sicuramente la Bertola, di romanzi rosa, ne ha letti e tradotti tanti per padroneggiare così bene la materia e ridicolizzarne le incongruenze e le caratteristiche tipiche del genere. Al di là dello sperculamento (intelligente) del “Melody”, ci sono una serie di personaggi tipici del nostro tempo, anche loro sbertucciati con grande classe: uno su tutti, il marito-padre premuroso. Bevanda da abbinare: tè al gelsomino servito in chicchere Wedgwood o un bicchierino di rosolio.

Di tutt’altra ambientazione i libri di Fernando Aramburu, Anni lenti (traduzione bellissima di Bruno Arpaia, Guanda € 17,00 – € 9,99) e Patria (traduzione, sempre bellissima, di Bruno Arpaia, Guanda € 15,00 – € 10,99). La mano pesante dell’ETA cambia in modo drammatico le vite dei protagonisti e ci ritroviamo immersi in un’atmosfera cupa e angosciosa, da cui ognuno uscirà a modo proprio, rivelando il lato debole di chi sembra forte e facendo scaturire insospettabili risorse nei “deboli”. In entrambe le vicende vale la pena sottolineare le figure femminili, forti al confine della spietatezza. Lettura consigliatissima. Bevanda da abbinare: un bicchiere (anche due) di calimocho.

Mi sono accorta che oggi è l’otto gennaio: Isabel Allende inizierà un nuovo romanzo? (speriamo di sì).

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