Siamo in parecchi a ritenere che la riproduzione casuale dei brani contenuti nell’iPod sia misteriosamente collegata allo stato d’animo, all’attività e ai sensi di chi lo utilizza in quel preciso momento. L’iPod è un bellissimo oggetto, rosso fuoco, satinato, liscio, sottile quasi come una carta di credito, che, anche se un po’ datato, è avanti anni luce rispetto al walkman della Sony che comunque ha segnato una rivoluzione nella musica “da asporto”. A lui va sempre il mio ringraziamento più caloroso, in quanto arma invincibile contro la noia e soprattutto contro i compagni di scompartimento pallosi durante le trasferte lungo la costa adriatica.
Uso l’iPod in genere quando vado a correre, perché la musica è come un doping e perché, banalmente, tiene compagnia. L’aggeggio ha una memoria pressoché sterminata e solo ipotizzando un collegamento diretto tra sinapsi cerebrali e ambiente circostante, si potrebbero spiegare le seguenti coincidenze, visto che non sono io che scelgo le canzoni ma è l’opzione “riproduzione casuale”:
– all’inizio della seduta di corsa, per dare la carica, parte a palla “Don’t Stop Me Now” dei Queen;
– per mantenere il ritmo, segue “Walk On” degli U2;
– dopo aver rotto il fiato, il ritmo si assesta sui ritmi caraibici stralunati di “The Rose Tattoo” di David Byrne;
– all’altezza di questa insegna, parte “Koka Kola” dei Clash;

– poi l’adrenalina risale con “Wild Wild Life” dei Talking Heads;
– passando davanti allo stabilimento che odora di spaghetti allo scoglio, un ciccione si avventa su una cofana di pasta e l’iPod propone “Please Please Please Let Me Get What I Want” degli Smiths;
– quando sento che la stanchezza sta arrivando, “Heaven Knows I’m Miserable Now” e a rincarare la dose “How Does It Feel” dei Toto mi fanno capire che forse devo rallentare il ritmo;
– poi mette un po’ di energia, per fortuna “Brown Sugar” degli Stones, ricostituente naturale (la canzone, intendo);
– mentre suono il citofono di casa, arriva, sempre degli Stones “Can’t You Hear Me Knocking“;
– davanti a una bella birrozza gelata, attacca Leona Lewis con “Happy“;

– al momento della pesa sulla maledetta bilancia, le cuffie si riempiono delle note di “Perfetta” di Malika Ayane.
Ecco, questa è l’unica coincidenza che non coincide. Proprio per niente.
Complimenti per la “casuale” scaletta musicale che pur qualcuno ha selezionato inizialmente: ho conosciuto gente che correva con Giorgia e la riproduzione casuale non dava alcuna speranza!!
Ti abbraccio 🙂
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Perfetta! Un abbraccio ammirato, Landa.
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ma chi si rivede! :-*
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bisogna comperare subito un i-pod
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