Le mie prigioni – di S.A.R. Gigio I (seconda parte e poi basta)

Per un re, la dignità è tutto @Lonza65
La dignità prima di tutto @Lonza65

Mercoledì 12 giugno

Quanta pazienza ci vuole con la servitù. Stiamo andando con calma verso una routine quotidiana che si addice al mio nobile rango, seppur di monarca incarcerato. Nella mia infinita magnanimità, permetto alla femme de chambre di ascoltare la radio, ad un volume che non disturbi il mio sonno mattutino, mentre ella fa arieggiare la sala del trono, pulisce il tappeto e passa l’orrenda aspirapolvere sul pavimento. Qualcosa bisogna concedere, al popolino. Mentre la femme è impegnata nella sala, io mi trattengo nell’ala nord, già rassettata, in regale meditazione. Medito così forte che mi viene una certa qual cecagna imperiale… zzz…zzz…zzz…

Giovedì 13 giugno

Sacrebleu! Stamattina sono stato sottoposto al rito della pesatura: 6 kg e 200 grammi. Decisamente troppo. Ecco perché mi viene il fiatone dopo che ho inseguito per mezzo minuto il topino di pezza. L’archiatra mi consiglia di aumentare la dose di attività fisica e di ridurre i pasti. Conneries! sembra di stare in un lager, con razioni da modella anoressica. La femme è stata addestrata a pesare al grammo le mie razioni, anzi direi che anche a lei un po’ di dieta non guasterebbe. Però è una congiura alimentare, me ne lamenterò col direttore della prigione.

Sono stato lasciato solo per ben due ore di fila, durante le quali ho meditato sulle attività da far intraprendere per rendere la mia prigionia degna di un re. Appena rientra il Maggiordomo, ordinerò che a breve io abbia erba gatta in quantità, accesso ad entrambi i balconi, topini di peluche nuovi ogni mese, scatole di cartone con vari pertugi per giocare a nascondino e coccole erogate ad intervalli regolari.

Venerdì 14 giugno

Mi devo ricredere, almeno in parte. Non pensavo che gli umani in generale, e questi due in particolare, fossero così svegli. Dopo una sola settimana hanno capito che:

  • quando mi metto sul tappeto in posa da sfinge, voglio giocare;
  • quando mi metto vicino alla portafinestra, voglio uscire (non ci vuole molto a capirlo);
  • se mi sto toelettando, gradisco non essere interrotto;
  • quando mi butto su un fianco, leggiadro come una libellula camionata, desidero essere sfinito di coccole e grattini;
  • se rimango immobile in piedi parallelo a loro, è il momento della spazzolatura;
  • se miagolo con insistenza, ho fame (e il rumore dei croccantini dentro la ciotola è il preferito nella mia hit parade, a seguire il musical Cats);
  • prima e dopo i pasti, gradisco una sessione di gioco e/o coccole;
  • se brontolo a bassa voce, significa che il frigo mi sta dando veramente sui nervi;
  • se dormo, è perché sono sfi-ni-to da tutte queste attività.

Tuttavia ci sono cose che non riescono a capire, del tipo:

  • quando rivolgo loro lo sguardo “del gatto di Shrek”, significa che voglio ancora cibo;
  • il frigo va eliminato, mi irrita assai e mi sfrange le reali gonadi in minuscoli pezzettini.

Sabato 15 giugno

Ai miei regi padiglioni auricolari sono giunte voci di rivolta da parte di sediziosi sudditi vicentini, un sanguinario popolo di origine paleoveneta che è uso cibarsi di felini. Inoltre sono stato informato della diffusione sui social network di ingiuriosi epiteti riferiti alla mia persona,  quali “er patata”, “porchetta pelosa” e “gatto boiler”. Sappiate che il crimine di lesa maestà prevede sanzioni gravissime, financo la pena capitale. Forewarned is forearmed. Quei sudditi che invece mi hanno definito “splendido, meraviglioso, figone di gatto” hanno semplicemente fatto metà del loro dovere.

Domenica 16 giugno

La servitù oggi è in libertà. Sono andati a praticare sport – che volgarità – e sono rientrati che puzzavano come fogne di Calcutta, tutta colpa di quei tessuti high-tech ma anche high-vomitevoli per il mio finissimo odorato. Ho ingiunto loro una doccia immediata e poi mi sono fatto servire la cena. Anche l’igiene personale, devo imporre… O tempora, o mores!

Cyber-sudditi, voilà tout. La mia permanenza in prigione, tutto sommato, è sopportabile. Posso sopravvivere con un certo agio grazie a coccole in quantità, croccantini equilibrati, giochini sempre nuovi, cassetta pulitissima, ampia disponibilità di spazio, sonnellini tranquilli e indisturbati, due umani che, seppur un po’ grossier, si dedicano esclusivamente a soddisfare ogni mio capriccio. La settimana prossima inizierà il ricevimento degli ambasciatori accreditati, parlate con il Maggiordomo per essere ammessi alla prossima udienza. À bientôt.

4 risposte a "Le mie prigioni – di S.A.R. Gigio I (seconda parte e poi basta)"

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  1. Aspetta, Maestà, la prima vacanza in auto, magari con destinazione Dolomiti… poi ne parliamo!
    … o trasportino o allontanamento coatto presso altri umani! ma tu vivi il presente, godi fanciullo, stagion lieta è codesta….

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