Durante la tregua giornalistica natalizia, in cui i notiziari sono pieni di storie di cuccioli che ritrovano i padroni dopo mesi e/o anni e di episodi di carità più o meno pelosa, il TG3 Veneto, in controtendenza, riporta con orgoglio la notizia che Michelle Obama, nel suo orticello presidenziale, rigorosamente bio, coltiva il broccolo fiolaro di Creazzo.
http://www.ilbroccolofiolaro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=122
Anche mia sorella ce l’ha, nel suo orto aponense, ma di certo non fa notizia, anche se la casa dove abita è bianca – e anche questo fatto non ne fa una Casa Bianca. Mi piace immaginare la stangona ammeregana che chiede le sementi del broccolo al Consorzio Agrario di Creazzo, e inoltre mi pervade un sottile piacere al pensiero che noi, popolo italico, dopo essere stati colonizzati per anni dalle mode americane (e faccio notare che noi esportiamo le nostre eccellenze agroalimentari e loro ci riempiono di monnezza, le famose “puttanate alimentari” non a caso si chiamano junk food) ci siamo presi una piccola rivincita, per di più a Casa loro. Certo, ci vorrà del tempo prima che tutto il junk food venga dichiarato sostanza nociva al pari degli stupefacenti, ma intanto è un piccolo passo.
C’è anche chi, questa soddisfazione se l’era già tolta.
P.S. 1: sostituire a “maccarone” il termine “broccolo” e l’effetto è completo.
P.S. 2: il broccolo fiolaro ha un gusto strepitoso.
P.S. 3: come si traduce “fiolaro” in inglese? si accettano proposte.
Non conosco questa prelibatezza ma sono amante dei broccoli (in tutti i sensi!). Si accettano inviti 🙂 anche alla Casa Bianca!
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perché tanto accanimento contro il junk food?!Ricorda che anche i Peanuts mangiavano i panini con il burro di arachidi 🙂
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Non per niente si chiamano Peanuts… 🙂
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